venerdì 12 maggio 2017

Mutuo & Euribor - conviene contestare il calcolo degli interessi alla banca?

Una nuova strada può aprirsi per  i consumatori che hanno acceso un  contratto di mutuo a tasso variabile (collegato all’Euribor) tra gli anni 2005 e 2008.

La recente decisione della Commissione dell’Unione europea (vedi qui) ha evidenziato l’esistenza di un cartello di banche che ha alterato il tasso Euribor, manipolando le rilevazioni periodiche tra il 2005 e il 2008.

Questa alterazione  ha reso, di fatto, non attendibili i tassi  variabili determinati in quel periodo, legittimando i consumatori a chiedere il riconteggio degli interessi.

Nel caso di specie, vari gruppi bancari sono stati oggetto di sanzioni pecuniarie molto salate, avendo violato le norme comunitarie previste in materia di concorrenza, avendo manipolato il tasso di riferimento del mercato interbancario europeo ed usato per determinato il prezzo di moltissimi prodotti finanziari, in primo luogo i mutui a tasso variabile (Euribor).

Come abbiamo già evidenziato, l'Euribor è  un parametro esterno utilizzato dalle banche al momento della determinazione del tasso di interesse applicato ai clienti.

A nostro parere, se il parametro è del tutto  alterato, la clausola contrattuale relativa al calcolo degli interessi diviene del tutto indeterminata e poco trasparente e quindi nulla ex  art. 1284 c.c. 1418 2° comma e 1346 c.c.).

Conviene contestare alla banca l'applicazione di condizioni contrattuali alterate?

Riteniamo conveniente contestare alla banca di aver applicato condizioni contrattuali incerte ed indeterminate, in quanto fondate su un tasso di riferimento (Euribor) generico ed indeterminato, ma vi ricordiamo che la recente giurisprudenza ha ritenuto che tale eccezione sia valida, con conseguente nullità della clausola degli interessi, solo se il cliente riesca  a provare l'effettiva partecipazione della banca al pool di istituti di credito che hanno manipolato il tasso Euribor nel periodo 2005/2008 (vedi).

In conclusione, vi   consigliamo di contestare alla banca ogni violazione di legge, previo controllo in merito all’indicizzazione periodica e all’eventuale illegittima richiesta di interessi, anche rivolgendovi all'associazione dei consumatori.

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